Belial coltiva, tra gli altri, il vizio della scrittura. Ha scritto i romanzi Saxophone Street Blues (2008, Las Vegas) e Making Movies (2009, Las Vegas).

giovedì 24 aprile 2008

Masked & Anonymous: Captain Beefheart


The old fart smelled this thru his important breather holes
Cleverly he dialed from within from the outside we observed
That the nose of the wooden mask
Where the holes had just been uh moment ago
Was now smooth amazingly blended camouflaged in
With the very intricate rainbow trout replica.

[Tratto da Old Fart at Play in Trout Mask Replica]

Album difficile. Bella maschera, però.

martedì 22 aprile 2008

Masked & Anonymous: Don DeLillo


«Mi sbaglio o sono trent'anni che non esce una tua fotografia da nessuna parte?»
«Scott lo sa con precisione.»
«E insieme avete deciso che è venuto il momento.»
«Be', è una bella seccatura sapere che la gente la fa tanto lunga in proposito. Quando uno scrittore non mostra la sua faccia, diventa un sintomo locale della famosa riluttanza di Dio a farsi vedere.»
«Ma per molta gente è stimolante.»
«Sì, ma viene anche scambiata per un'orribile forma di arroganza.»
«Ma siamo tutti attratti dall'idea della lontananza. Un posto difficile da raggiungere è necessariamente bello. Bello e un po' sacro forse. E una persona che diventa inaccessibile ha una grazia e una pienezza che il resto di noi le invidia.»
«Il mondo dell'immagine è corrotto, ecco un uomo che nasconde la sua faccia.»
«Sì» disse lei.
«La gente può anche essere incuriosita e attratta da questo personaggio ma prova anche una certa irritazione nei suoi confronti e sotto sotto si fa beffe di lui e vuole sporcarlo, vedere la sua faccia distorta per la sorpresa e lo spavento quando il fotografo sbuca da dietro gli alberi dove si era nascosto. In una moschea, nessuna immagine. Nel nostro mondo, invece, ospitiamo l'immagine, la mangiamo, le rivolgiamo le nostre preghiere e la indossiamo anche. Lo scrittore che si rifiuta di mostrare la sua faccia invade un territorio sacro. Usa gli stessi espedienti di Dio.»
«Forse è soltanto timido, Bill.»

[Tratto da Mao II]

lunedì 21 aprile 2008

Belial semifinalista al Campiello Giovani


Hector Luis Belial è ufficialmente tra i 25 finalisti della XIII edizion del Premio Campiello Giovani con il racconto Il Problema dei Sogni.

sabato 19 aprile 2008

Masked & Anonymous: Valerio Magrelli


Perciò che importa
vedere dietro la filigrana,
se io sono il falsario
e solo la filigrana è il mio lavoro.

[Tratto da Ora Serrata Retinae]

venerdì 18 aprile 2008

Biografie Potenziali: Le Malade Imaginaire


D'importanza secondaria nel campo della narrativa, il nome di Hector Luis Belial ha trovato tuttavia una certa rilevanza nella letteratura medica. L'autore, già malfamato per la pubblicazione di Saxophone Street Blues, è infatti meglio noto come ipocondriaco.
-Negli ultimi anni, decine di testi più o meno scientifici si sono occupati del "caso Belial"-, spiega il Dr. Porter, pronipote del celebre regista del cinema delle origini, -un caso non privo di interesse, ma troppo spesso banalizzato come semplice curiosità.-
I primi sintomi del male iniziano a manifestarsi quando, ad un Belial di non più di sette anni, vengono diagnosticate tutte le caratteristiche della Sindrome di Stoccolma. -Non solo il ragazzino non era mai stato rapito- ricorda Porter, -Anzi, raramente usciva dalla casa paterna o dagli annessi magazzini. Credendosi affetto da vitiligine, fuggiva, quanto possibile, la luce del sole. Da quel giorno, Hector Belial non ha più smesso di immaginarsi contagiato dalle più esotiche ed improbabili sindromi ed infezioni.-
Figlio di Herman Gualtiero Belial II, poi passato agli annali della cronaca giudiziaria come falsario di testi professionali, il giovane Hector impara fin da giovane l'arte della tipografia. -Il lavoro era semplice-, scrive Belial nelle sue memorie, pubblicate da Le Carré a Parigi, Texas, -Il vecchio comprava quei grossi e costosi libri rilegati, studi sulla fisiologia dell'ipofisi o sulla geopolitica del Congo contemporaneo, e li falsificava. Cambiava titolo e nome dell'autore, faceva leggera modifiche al testo ed alla bibliografia. Gionazzi, il grafico, disegnava una nuova copertina. Spesso inventava note biografiche fasulle. I risultati finali erano copie estremamente più economiche delle controparti originali, e molto più eleganti di un fascio di fotocopie. Andavano a ruba.-
Molti luminari hanno avuto la possibilità di analizzare il caso Belial, senza apparentemente giungere ad un'efficace soluzione. E' anzi opinione comune che il Belial abbia tratto vantaggio dai suoi infruttuosi pellegrinaggi da una clinica all'altra. -Gli atenei di tutto il mondo pagano le spese di viaggio, di vitto ed alloggio. Sono tutti convinti che otterrebbero una grande pubblicità, se solo riuscissero a curarlo.- prosegue Porter. -Ma io non credo che Hector intenda guarire. Il suo stato di malato immaginario costituisce il riflesso di una condizione esistenziale. Ed inoltre gli lascia un'infinità di tempo per scrivere...
Ciò non basta, tuttavia, a giustificare le odiose voci che additano Belial come il responsabile della rinascita del cinema splatter-erotico in Svezia. Il fatto che sceneggiature come "Bionde, Fragole e Sangue" o "Shooting Star" siano state commercializzate durante il suo soggiorno a Stoccolma non dimostra niente.-