Belial coltiva, tra gli altri, il vizio della scrittura. Ha scritto i romanzi Saxophone Street Blues (2008, Las Vegas) e Making Movies (2009, Las Vegas).

lunedì 24 dicembre 2007

Auguri


Belial vi augura un Natale diverso dal solito...

martedì 4 dicembre 2007

Primo Premio Belial per la Miglior Vita Fittizia



In occasione del lancio del romanzo “Saxophone Street Blues”, in uscita l’8 gennaio 2008, Las Vegas edizioni bandisce la prima edizione del Premio Belial per la Miglior Vita Fittizia. Si tratta di un concorso letterario nazionale dedicato alla composizione di note biografiche fittizie.

Possono partecipare, senza limiti di età, autori residenti in Italia e all’Estero. Saranno ammesse composizioni di massimo 3000 battute, catalogabili stilisticamente come note biografiche che abbiano per protagonista lo scrittore ventenne Hector Luis Belial. Esempi di queste “biografie potenziali” possono essere consultati sul blog dell’autore (www.hectorbelial.blogspot.com).

I partecipanti possono inviare un massimo di cinque elaborati all’indirizzo hectorbelial@gmail.com, specificando i propri dati anagrafici e scegliendo uno pseudonimo per la competizione. Sono accettati file in tutti i formati word, open office e pdf. Il concorso avrà inizio l’8 dicembre 2007, e proseguirà per 66 giorni.

Durante tutta la durata della competizione, gli elaborati pervenuti saranno via via pubblicati sul blog, dove potranno essere commentati e valutati dal pubblico. La valutazione del pubblico, tuttavia, non influisce sulla scelta degli elaborati vincitori, che avverrà ad insindacabile giudizio della Giuria.

Entro il 30 marzo 2008, la Giuria si impegna a selezionare una rosa di 5 vincitori, i quali riceveranno ciascuno una copia di “Saxophone Street Blues”. Il vincitore assoluto, inoltre, vedrà la pubblicazione del proprio elaborato, che accompagnerà il prossimo romanzo di Belial come nota biografica ufficiale.

lunedì 3 dicembre 2007

Saxophone Street Blues: La Demo



Saxophone Street Blues è il romanzo d'esordio di Hector Luis Belial. E' anche un esordio anche per la nuova casa editrice Las Vegas Edizioni, o comunque il primo romanzo che Andrea Malabaila, detto il Boss, abbia inserito nel piano editoriale. Uscirà l'8 Gennaio 2008, assieme all'antologia Viva Las Vegas e alla nuova fatica di Marco Candida. Se dopo i bagordi natalizi vi avanza un pezzo da dieci euro, ora sapete come spenderlo.

Di cosa parla? Beh, potete scoprirlo scaricando la versione Demo, che include le prime quindici pagine del libro. Fatelo a vostro rischio e pericolo!

Scarica la versione Demo di Saxophone Street Blues.

lunedì 26 novembre 2007

Divertissement: Tautogrammi


Alcuni anni fa avevo ancora altre amiche, apparte Angela. Allora, allontanatici assieme dall'asfissiante aria di Arcore, andavamo in auto alle assolate alture appeniniche. All'autogrill assaggiavamo avocados, alcuni acerbi, altri addirittura aspri. Arrivati all'altopiano, adoravamo ammirare gli augelli: arditi, aprivano le ali, alzandosi su altissimi alberi d'abete. Ardimentosi, amoreggiavano tra aceri che affiancavano austere abitazioni d'adobe, fin all'alba.

Calai la china dal calamaio alla carta, chiedendomi come cominciare. Così mi cimentai in componimenti in C, tra cui: "Carlo, col cellulare con credito calante, chiamò comunque Chiara, credendo, caparbiamente, di chiederle di chiudere celermente la conversazione, convinto di creare così il contesto per chiavarla. Chiaramente costei capì, e, costernata dal suo comportamento, commentò: Che colossale cazzone! calando con calma la cornetta."

Enrico ed Elena, entrambi ermafroditi elvetici, evasero gli erari europei, ed evitarono in extremis l'evirazione emigrando in Etiopia. E v'entrarono elegantemente, esibendo eccellenti ermellini. Là essi esponevano elefanti enormi, esportandone in Eritrea gli eventuali escrementi.

Scrivo 'ste stronzate in serie, ma solo se sono scarsamente sonnolento!

P.S. Siete invitati a partecipare al mio delirio postando i vostri tautogrammi!

sabato 24 novembre 2007

Biografie Potenziali: Breve Storia del Veleno



Fino ad oggi, Hector Luis Belial ha conservato un atteggiamento di pynchoniana riservatezza nei confronti della propria vita privata. Tuttavia, l'autore di "Saxophone Street Blues" ha deciso di scoprire alcune carte sul proprio passato dopo il sequestro, da parte delle forze dell'ordine, di un centinaio di copie illegittime del suo romanzo - già sul mercato nero, ad un mese dall'uscita ufficiale, sottoforma di oscuri ciclostili rilegati in pelle d'armadillo e di quadruplo vinile registrato con voce stentorea e vago accento ungherese.
In particolare, Belial ha voluto rispondere alle accuse del critico militante Jean Jacques Cazzuola, che ha stroncato l'opera prima dell'autore dalle pagine del suo visitatissimo (?) blog. Riportiamo, di seguito, l'intervento di Belial:
- (...) Cazzuola critica, in particolare, il pessimismo della mia visione del mondo. Si chiede, con una certa veemenza (ho potuto contare, nel suo post, almeno 33 punti di domanda, benché la mia stima potrebbe essere approssimata per difetto) il perché della mia totale sfiducia nel futuro e nelle tecnologie. Gli rispondo brevemente.
Mio nonno, Alfred Belial, celebrato chimico nonché autore dei sei volumi che compongono la "Breve Storia del Veleno - Da Mitridate a Goering", lavorò per anni alla sua più complessa creazione, quella per cui passò alla storia. Il gas noto come XJ-561, che causa la morte in 7 minuti, e che vendette ai tedeschi per una consistente somma di denaro. Cose migliori per vite migliori, grazie alla chimica. Mia madre, dal canto suo, morì in un incidente aereo, e a mio padre fu diagnosticato uno dei primi casi accertati al mondo di cancro al cervello causato dall'esposizione alle radiazioni emesse dal telefono cellulare.
Ora, spero che Cazzuola vorrà perdonarmi, se tendo a dubitare che nel futuro ci aspetti un mondo di felicità e abbondanza per tutti i popoli della terra.
Il postmodernismo, per me, è anche la consapevolezza che la tecnologia non crea nuove certezze, ma aiuta a ridurre in cenere quelle vecchie.
L'utopia di Cazzuola è una democrazia letteraria via internet, la liberazione dal punto di vista dell'autore. La mia è una pagina web bianca con una singola frase, un piccolo insieme di parole che chiunque possa cambiare, modificandolo fino a piegare lo stesso codice, in una variazione infinita di vocaboli d'ogni lingua naturale e inventata, in una continuum di combinazioni, per sempre. In quella frase avremmo una biblioteca di Babele senza scaffali, senza volumi, senza vertiginosi corridoi esagonali. Ancora una volta, non ci troveremmo di fronte ad una risposta.
Ma allo spaventoso abisso delle nostre domande.-

venerdì 2 novembre 2007

Biografie Potenziali: Karlus


Nato a Bielefeld nel 1987, Hector Belial è principalmente noto al grande pubblico per il chiacchierato "falso del cane parlante".
Pronipote del dimenticato regista del muto Faust Amadeus Belial (1890-1927), Hector Luis è infatti coinvolto nella produzione di alcuni segmenti di film spacciati per positivi d'epoca, ma in realtà girati nell'autunno del 2006. Ammessa la propria colpevolezza, Belial ha dichiarato di aver congegnato la truffa: - Soltanto per provocare i ricercatori. Per risvegliare il loro interesse sull'opera, troppo a lungo dimenticata, del mio avo.-
Faust Amadeus Belial, in effetti, è generalmente noto agli addetti ai lavori più come una fastidiosa leggenda che come l'oggetto di uno studio da approfondire. Autore di un imprecisato numero di lungometraggi di stampo espressionista, sperimentali e basso budget, Faust viveva lontano dalle sfavillanti luci del disperato jet-set berlinese, preferendo curare da solo tutti gli aspetti dei suoi film, dalla scenografia al montaggio, ed ingaggiando volutamente solo attori dilettanti. Scarsissimi sono i documenti relativi ai suoi lavori tra il '18 e il '22, ma la leggenda vuole che si fosse guadagnato il rispetto di Murnau con "Grauens" (1923). L'oscura e allucinata ghost-story, ambientata nella Parigi di Robespierre, si concludeva con una macabramente esplicita scena di decapitazione, talmente schockante da indurre gli spettatori a credere che la protagonista (il cui nome è omesso nei titoli di testa) sia stata effettivamente decapitata sul set.
In seguito alla chiacchierata, e prontamente censurata, pellicola, gli fu offerto dalla casa di produzione UFA il suo unico contratto a budget illimitato, a patto che il regista accettasse la sceneggiatura a scatola chiusa. "Karlus" (1925), lungometraggio di 78 minuti diretto da Belial, fu l'antesignano del sottogenere, duro a morire, dei "cani parlanti". La critica lo stroncò senza pietà.
Dai diari di Faust emerge che il regista, precedentemente astemio, iniziò a praticare l'alcolismo proprio sul set di "Karlus", e precisamente durante le riprese della scena in cui Karlus, il carlino coraggioso, impara a ballare il tip-tap per un ballo di beneficenza.
Nonostante questo, e nonostante la presenza, durante le proiezioni, di imbonitori - rigorosamente castrati - che davano voce al cane nelle scene di massimo coinvolgimento emotivo, il film riscosse un clamoroso successo di pubblico. Ciò non fece che deprimere ulteriormente Belial, costretto a vedere il suo nome indossolubilmente legato all'immagine di un cane che parla, e proprio mentre Murnau veniva corteggiato dalle major di Hollywood...
"Fortunatamente" scrive Belial "la bancarotta della UFA impedì che il film venisse esportato anche all'estero."
Ormai schiavo di ogni droga reperibile sul mercato di quegli anni, Belial lasciò moglie e figli. Dato per morto, la sua scomparsa coincise con quella di molte cineteche e sale di proiezione, invariabilmente date alle fiamme nottetempo. Lo stesso corpo del Faust fu infine ritrovato, carbonizzato, in una sala di proiezioni nei sobborghi di Monaco. Era riuscito a distruggere ogni singola copia dei suoi film in Germania. Leggenda vuole che, al momento dell'autopsia, il cadavere stringesse ancora tra le mani l'ultimo rullo esistente di "Karlus". E che sorridesse.
Ottant'anni dopo, Hector Luis Belial ha tentato di ricostruire parti dell'opera più odiata dall'avo, avvalendosi dei risultati di lunghe ricerche e di strumentazioni d'epoca. - Sono certo che, da qualche parte, esistono ancora, per quanto danneggiate, copie delle opere di Faust Amadeus Belial. Ed anche se non sono riuscito a ritrovarle o a ricostruirle in maniera credibile, mi sembra ormai evidente che la mia vita, così come quella di Faust, sarà indissolubilmente legata alla finzione... e, potenzialmente, all'autodistruzione. -

domenica 14 ottobre 2007

Biografie Potenziali: Compleanni, Puntata III½


Abbiamo lasciato il Belial nel mezzo di un'odissea transoceanica e lo ritroviamo, quattro anni dopo, precoce cinefilo/satanista nella più insignificante scuola elementare della provincia italiana. Ma cos'è successo tra il 1988 e il 1992, ovvero nel periodo che dovrebbe, seguendo la più basilare logica narrativa, contenere le Puntate III, IV e V???
Le spiegazioni (potenziali) sono, naturalmente, le più svariate. Ne riportiamo, qui, soltanto alcune tra le più improbabili.

1. La Clinica. Colto da un malore oscuro, ma non improbabile viste le località visitate nei primi mesi di vita, l'infante Belial viene ricoverato presso una clinica privata di Singapore. L'idilliaca facciata neoclassica nasconde però, perfino agli occhi dietrologi dei genitori del bimbo, una storia alquanto raccapricciante. Fondata nel 1947 da Helmut Kurtz, criminale di guerra e collezionista di souvenir organici del III Reich, l'esotica clinica diviene presto famosa per il commercio d'organi, gli aborti illegali e, ben prima di Casablanca, per gli interventi sperimentali per il cambiamento di sesso. L'erede di Kurtz, Helmut II, lascia però decadere la fiorente attività avviata dal padre, che diviene un ricettacolo di miliziani feriti e spaccio di medicinali rubati agli aiuti umanitari. In questo gradevole ambiente, Belial viene sì curato dal suo male, ma anche strappato agli ignari parenti ed immesso nel mercato di bambini diretto in Europa. Di qui l'arrivo in Italia, la rocambolesca fuga dagli aguzzini ed infine l'adozione da parte di una famiglia della piccola borghesia.

2. Alien. Trovandosi coinvolto in un violento fortunale, il padre di Belial dirige la già infortunata imbarcazione verso la più prossima traccia di terraferma. Disgraziatamente, con questa manovra la famiglia oltrepassa i malfamati confini del Triangolo delle Bermuda. Il Belial, in seguito, ricorderà piuttosto nitidamente un portentoso maelstrom in cui navi fantasma danzano in un macabro circolo, fiammeggianti di fuochi fatui. Al centro, un'abbagliante colonna di luce ascendente, di una tranquillità sovrumana nella tempesta. Non è facile immaginare cosa accadde alla famiglia del Belial, dopo che venne ingurgitata dalla misteriosa luce. Nel 1990, una donna fu ritrovata in fin di vita nel deserto del Nevada, con addosso abiti di strana foggia ed il nome di Belial tatuato sulla spalla sinistra. Tuttavia, la donna si è da allora espressa esclusivamente in un linguaggio incomprensibile, non contemplato nella lista di lingue umane naturali note ai linguisti, rendendo impossibile ogni ricostruzione del suo passato ed ogni eventuale legame col Belial. L'arrivo dell'infante in Italia, sempre nel 1990, non è meno misterioso; non è però improbabile che, durante gli anni trascorsi al di fuori di questo pianeta, alcune alterazioni siano avvenute nell'organismo e nella mente di Hector Luis Belial...

3. The Great Escape. Giocando a scavare la sabbia sul lato selvaggio di una nota spiaggia tropicale (mentre i genitori progettano una frode aggravata ai danni di un facoltoso banchiere), il giovane Belial rinviene un cofanetto stagno contenente un portafogli in coccodrillo. Che in seguito si scoprirà appartenere all'ormai galeotto Olaf Oscorp, imprenditore di Uppsala noto per aver fondato, e fatto fallire in modo fraudolento, una colossale software-house, nonché protagonista del chiacchierato schianto sulla spiaggia di Malibu in cui andò distrutto l'unico esemplare al tempo prodotto della Bugatti EB110 GT.
Nonostante la dura condanna e la conseguente incarcerazione, Oscorp non aveva mai rivelato l'ubicazione del danaro sottratto con la sua clamorosa froda. Ma questo pirata dei tempi moderni, sciupatore di femmine e di yacht, non era stato poi così originale, nel seppellire su un'isola (semi)deserta la mappa del proprio tesoro.
Una volta forzato il cofanetto, per i genitori di Belial non fu difficile accedere ai pochi milioni di dollari sopravvissuti agli esasperati fasti della vita di Oscorp. Risolti i problemi finanziari, i genitori di Belial non avevano però cessato di essere ricercati per una notevole lista di azioni di scarsa legalità. Era necessario sparire, e la madre di Belial suggerì di farlo nel modo meno semplice, ma certamente più efficace: tornare a vivere nel vecchio mondo, diventando un'anonima famigliola lavoratrice, apparentemente perbene ed al di sopra di ogni sospetto. Per qualche anno la cosa sembrò funzionare... una vita con tutti i conti saldati. Meno uno: quello con la mala di Uppsala...

venerdì 12 ottobre 2007

Biografie Potenziali: Compleanni, Puntata VI


30 Settembre 1993: il giovane Belial frequenta ormai da due settimana la piccola scuola della frazione di A., nella profonda provincia del nord Italia.
Durante i suoi primi quindici giorni di scuola elementare, il Belial si presenta come uno studente diligente, educato, disciplinato. Il diciassettesimo giorno, che coincide con il suo sesto compleanno, Belial inizia a parlare con i morti e a dimostrare i primi segni di possessione da parte del demonio.
Naturalmente si tratta di astute tecniche per saltare le lezioni di matematica, ispirate da una precoce visione de L'Esorcista (1973). E funziona, per un paio di giorni. Poi, purtroppo, la maestra di religionestoriageografia assiste ad una delle "crisi", prendendo la cosa tutt'altro che alla leggera; e mentre il giovane Belial si rotola sulla cattedra schiumando dalla bocca e cantando quella che, almeno nelle intenzioni, è una versione rovesciata di Stairway to Heaven, la piccola scuola viene dapprima evacuata, poi data alle fiamme.
Ad oggi rimane incerta l'origine dell'incendio, forse accidentale, più probabilmente doloso. Uno dei principali sospetti cade su Gabriele B., tredicenne da anni relegato nella terza classe scolastica e noto per aver ripetutamente offerto alla preside sigarette in cambio di favori sessuali*. Belial ha additato invece la stessa insegnante che aveva ordinato l'evacuazione scolastica, ipotizzando un suo verosimile raptus (non simulato, questo) di follia mistica.
L'unica cosa certa è che la suddetta insegnante svenne, quando il Belial uscì zoppicando dall'edificio in fiamme aggrappandosi allo scheletro del laboratorio di biologia...



*Gabriele B., pregiudicato, è stato segnalato per l'ultima volta in provincia di Brescia, dove lavorava come aiuto-paninaro in un baracchino itinerante. Le forze dell'ordine sostengono che il suo "aiuto" consisteva nello sfruttamento di un giro di prostitute kazake allestito nei malfamati pressi del depuratore comunale. Risulta tutt'ora latitante.

lunedì 8 ottobre 2007

Biografie Potenziali: Compleanni, Puntata II


30 Settembre 1988: la prima candelina di Hector Luis Belial viene spenta da un colpo di tramontana al largo di Tahiti. E' solo l'ennesima tappa di un'odissea oceanica che va avanti da diversi mesi, e, più precisamente, dal momento della distruzione dell'atollo in cui la famiglia del Belial aveva dimorato. La convivenza con gli ex yakuza, inverosimilmente taciturni, si era rivelata per lo più pacifica, ed i genitori di Belial, ricercati internazionali, avevano in breve trovato una gradevole sistemazione nell'hotel di un parco divertimenti abbandonato da anni. Gli yakuza chiamavano l'atollo con un semplice epiteto, "l'Isola", ma anche questa denominazione veniva usata di rado: questi gangster in esilio, apparentemente, avevano definitivamente cancellato l'idea che il mondo al di fuori dell'Isola fosse qualcosa più di un sogno appartenente al passato.
Tale mancanza di coordinate geografiche spiega, in parte, il silenzio che circonda la sparizione dell'atollo. Stando alle memorie della madre del Belial, l'isola fu distrutta il 29 Aprile 1988, mentre la famiglia si trovava al largo, su una barca a vela rubata a turisti svedesi. I pescatori autoctoni sopravvissuti al disastro concordano che fu un gigantesco piede di rettile a schiacciare l'atollo, mentre il mostro di almeno 30 metri inghiottiva aerei militari (la cui provenienza resta dubbia) come fossero libellule.
Per le associazioni ambientaliste, con l'isola si è estinta anche il Gazamaru, raro e disgustoso mitile che dava sostentamento alla pesca locale. I più fantasiosi hanno immaginato un complesso complotto internazionale, con un lancio atomico volto non solo a testare a potenza di una nuova arma di distruzione di massa, ma, più specificamente, a distruggere per sempre ogni traccia di Gazamaru.
Comunque sia, l'infante Belial trascorre i mesi seguenti l'inabissamento dell'isola tra mercati d'armi e d'oppio, yacht club di milionari occidentali non troppo svegli e baracche giapponesi della seconda guerra mondiale...

Biografie Potenziali: Compleanni, Puntata I


30 Settembre 1987: Hector Luis Belial nasce 7.571 metri sopra l'Oceano Pacifico, a bordo di un charter bimotore rubato all'aeroporto di Tokio e diretto (almeno nelle intenzioni) a Tijuana. Alla cloche c'è il padre di Belial, noto ladro di motoscafi da corsa e ricettatore di diamanti. Ad assistere la partoriente è invece un giapponese dalla faccia tonda, la cui identità pare coincidere, accidentalmente, con quella di Takeshi Kitano. Pur non indossando ancora gli allori del grande regista internazionale, Takeshi "Beat" si è già cimentato nelle più svariate attività, dal mangaka al designer di videogiochi. Si dimostra discreto anche come ostetrico.
Lungi dal poter affrontare la traversata oceanica, il bimotore abbandona, senza un goccio di benzina, la famigliola criminale ed il bonario giapponese in uno sconosciuto atollo abitato da pescatori di rari, disgustosi mitili e da yakuza in esilio. Immagini che rimarranno impresse nella filmografia di Kitano...

domenica 30 settembre 2007

Hector Luis Belial Compie 20 Anni...


...happy birthday to me...

venerdì 28 settembre 2007

Una delle mie droghe preferite

domenica 23 settembre 2007

Biografie Potenziali: Inguaribile

Dotato di un'innaturale capacità di autosuggestione, Hector Luis Belial si convince di poter diventare scrittore a soli tredici anni, quando concepisce un poema epico, tutt'ora incompiuto, che univa spunti di mitologia nordica ad un'esotica ambientazione postatomica, nella fattispecie il deserto australiano.
Lo stato mentale di Belial viene indicato come patologico solo tre anni dopo, quando un Belial liceale, genuinamente convinto di poter donare alle persone il dono del volo, invita la professoressa di fisica a lanciarsi dalla finestra, assicurandole un leggiadro atterraggio. La donna, di 56 anni e 88 chili, muore sul colpo schiantandosi sulla RAV4 del preside. Benché la meccanica dell'incidente non sia mai stata del tutto appurata, più di un testimone ha dichiarato, di fronte alla legge, che la professoressa non sarebbe stata fisicamente defenestrata dal Belial, ma piuttosto dalle sue parole, di una veemenza tanto convincente da persuadere la donna ad un gesto estremo.
Internato in un noto istituto psichiatrico, Belial è stato sottoposto alle cure del celebre luminare,
dr. Marker Black, dell'Università di Posca (www.uniposca.com). Nemmeno Marker, in realtà, è riuscito ad inquadrare bene la patologia del Belial, che sfuggirebbe alle canoniche definizioni di malattie mentali per addentrarsi in un ambito più subdolo ed inquietante.
"Hector Luis Belial", ha commentato Marker, "riesce a convincersi di qualunque cosa, e vive pertanto in un mondo del tutto fittizio, in cui la realtà tangibile non è affatto più solida della più spericolata fantasia. Sconcerta che il paziente riesca a condurre una vita del tutto normale anche senza alcuna cura medica o psichiatrica. E sconcerta ancora di più la solidità delle sue argomentazioni, tanto inaccettabili quanto inoppugnabili, quanto cerca di dimostrarmi che anch'io, come qualsiasi altro uomo, soffro del suo stesso male."

giovedì 30 agosto 2007

Biografie Potenziali: Enfant Terrible

Pittore fallito, Hector Luis Belial abbandona lo studio delle arti figurative a nove anni, quando vede fallire il suo astuto piano di vendere allo zio materno un proprio acquerello, spacciandolo per un Van Gogh. Deluso, il giovane si chiude in se stesso, dedicandosi alla numismatica. L'intenzione è quella di collezionare soltanto monete false. Anche questa strada si rivela, però, piena di difficoltà: i falsi si rivelano più difficili da trovare delle controparti autentiche, forse perché estremamente ben fatti. Perfino il biglietto da 20$ falso riportato dal padre durante il viaggio si rivela sconsigliabile da mostrare agli amici.
Ben presto, quindi, il giovane inizia a coltivare le sue passioni segretamente. Pochi anni più tardi ritaglia da un giornale un'ampia lista dei libri messi all'indice dalla chiesa negli ultimi cent'anni, ed inizia a leggerli metodicamente, in modo segreto e compiaciuto. A quindici anni progetta con gli amici un furto di attrezzature scientifiche al laboratorio scolastico ed apre una distilleria clandestina d'assenzio. Con lo stesso team, fonda anche un caustico settimanale di "enigmistica demenziale", che però ha vita breve. La scoperta che il Belial utilizza i mezzi del laboratorio informatico per la stampa del rotocalco porta alla prematura chiusura della rivista dopo otto settimane di vita, e alla sospensione punitiva per il suo fondatore. Ma Belial non si perde d'animo, e dedica i giorni di vacanza forzata alla stesura di un lungo memoriale goliardico, contenente le infinite malefatte compiute negli anni da liceale, e la cui stesura occuperà innumerevoli ore di lezione di chimica.
Il lungo esercizio di scrittura lo porta ad abbracciare più ambiziosi progetti letterari, che si concretizzano, nel 2007, in Saxophone Street Blues.

martedì 28 agosto 2007

Biografie Potenziali: D'entre les Morts

Hector Luis Belial è lo pseudonimo usato da Hector Boileau (Parigi, 1978) e Thomas Luis Ayraud, alias Charles Belial (Rochefort-Sur-Mer, 1987). L'incontro tra i due avviene nel Febbraio 2006, in occasione della cena di gala del prestigioso Prix du Roman d'Aventures: Ayraud è invitato come vincitore, Boileau come giurato, in quanto a sua volta vincitore di una precedente edizione del concorso. Entrambi, peraltro, vincono il Prix grazie ad un noir dall'ambientazione surreale, incentrato sull'impossibile omicidio di un uomo morto (benché lo scritto di Ayraud avesse per protagonista un rocambolesco falsario e ladro d'opere d'arte, e non un ). Notando di aver scritto, virtualmente, lo stesso romanzo, i due provano a divenire lo stesso scrittore.
"Hector Luis Belial non è semplicemente lo pseudonimo che somma algebricamente i nostri sforzi congiunti" sostengono i due, "ma piuttosto un personaggio con una sua personalità, ed una propria esistenza che reinventiamo ogni volta. Spesso includiamo nella biografie potenziali di Belial quell'inventiva spensierata, quegli elementi da feuilleton che non trovano spazio nei nostri romanzi..."

domenica 26 agosto 2007

Biografie Potenziali: El Castigo de Dios

Hector Luis Belial, XVI Barone di San Morel, nasce nel 1987 a Toledo. Dalla famiglia, oltre all'inesorabile decadenza di un ampio patrimonio immobiliare, eredita una tradizione di epifanie nefaste, inaugurata dall'avo Ignacio Maria de Belial. Il II Barone di San Morel, in effetti, si trovava su di "una carovana di peccato" lungo la via per Santiago quando, colto da un'improvvisa illuminazione, decide di prendere i voti e di devolvere tutti i suoi averi alla sacra causa dell'Inquisizione. Muore stroncato da un infarto poche ore dopo. D'altro canto Carminio Belial, III Barone di San Morel, non pare interessato a perpetrare il tardivo desiderio del padre, almeno fino a che non scopre, con tragica certezza, di non esser figlio del defunto Barone, ma del volgare garzone del fornaio di San Morel. Prima che riesca a fuggire oltre l'Oceano, Carminio viene raggiunto dal fratello Alfonso Cezar, oscuro capitano di ventura temuto da mori ed ispanici, e meglio noto come "El Sanguinario" o addirittura "El Castigo de Dios". La vendetta di Cezar, poi IV Barone di San Morel, è tremenda, e vede il fratello bruciare vivo assieme al garzone suo padre entro il forno per il pane del paese. In seguito, Cezar investe ingenti risorse sul figlio Rafael, che riesce a portare fin quasi sul soglio papale alla morte di Alessandro VI. La morte di Cezar pare causata proprio dall'abbandono della carriera ecclesiastica da parte del figlio, che diviene così V Conte di San Morel; Rafael, tuttavia, vivrà lungamente in povertà in Roma, tenuto lontano dai suoi possedimenti dalla vergogna. Ma alla sua morte l'equilibrio viene ristabilito dall'erede Adalberto, con cui inizia un lungo periodo di stabilità (e di lenta decadenza) per la famiglia Belial.
"Nella vita di ciascuno dei miei antenati" sostiene Hector Belial, "si può ritrovare un'improvvisa illuminazione, una scelta di deviare dal corso prestabilito degli eventi che finisce, invariabilmente, in fallimento o tragedia. Io credo che, nella mia vita, tale deviazione corrisponda alla scelta di dedicarmi alla letteratura...".

venerdì 17 agosto 2007

Biografie Potenziali: Belial & Söhne

Figlio di un noto orologiaio svizzero, Hector Luis Belial rifiuta di proseguire la redditizia attività artigianale che da generazioni si tramanda di padre in figlio nella sua famiglia. "Il tempo" sostiene Belial, "è un'illusione. Cercare di misurarlo è presunzione. Spendere migliaia di euro per un orologio da polso, semplice stupidità."
Belial si interessa, piuttosto, di cinema, dedicandosi a corti tanto oltraggiosi da costargli l'espulsione dalla scuola di cinema di Zurigo. "Con la cinepresa improvvisavo, non lavoravo mai su una sceneggiatura pre-determinata. I miei insegnanti mi accusarono di aver usato l'obiettivo come semplice estensione del fallo, cercando di farlo penetrare fisicamente negli oggetti, senza riuscire a cogliere l'anima di una scena. Ero molto giovane e inesperto: di certo ho commesso degli errori. Ciò non toglie un dato di fatto: i miei insegnanti non capivano un cazzo".
Abbandonando la Svizzera e le aspirazioni registiche, Belial si è dedicato alla scrittura, giungendo nel 2007 alla pubblicazione del suo primo romanzo, Saxophone Street Blues. "Tornerò a lavorare per il cinema? Forse. Per il momento, ho cercato di mettere il cinema nel mio romanzo; forse, in futuro, mi riuscirà finalmente di fare il contrario".

domenica 12 agosto 2007

Biografie Potenziali: Wrath of the King

Nato nel 1987, Hector Luis Belial è l'ultimo figlio di Tommy "Slim" Berry, morto in circostanze misteriose nel '93. Berry era noto per esser stato coinvolto, negli anni '70 ed '80, in una serie di processi intentati contro una nota casa discografica. L'accusa, rivolta nientemeno che ad Elvis Presley, era di plagio: il Re avrebbe rubato diversi brani da un oscuro album inciso da Berry nei primi anni '60.
Pur non dando troppo peso alle teorie del padre, Belial sostiene che la sua morte sia direttamente collegata al Re di Memphis, così come lo sarebbero diversi atti intimidatori che il giovane avrebbe ricevuto e che l'hanno portato a cambiare nome e città, inventando infine lo pseudonimo di Belial per diffondere le sua opere letterarie.
- Thomas Berry -, afferma Belial, -è stato assassinato da una setta di feticisti fanatici di Elvis Presley, chiamata "Faith in Graceland". Infastidita dal polverone mediatico sollevato dai processi intentati da mio padre, la congrega l'ha eliminato manomettendo i freni della sua automobile. In seguito, ha più volte attentato a me e alla mia famiglia-. L'esistenza di tale setta, per quanto non comprovata, non è improbabile, visto l'enorme numero di circoli di fan del Re del Rock & Roll esistenti negli U.S.A. a trent'anni dalla sua scomparsa. –I seguaci di "Faith in Graceland" giungono ad identificare Elvis con Gesù Cristo: predicano la sua resurrezione, praticano matrimoni e battesimi in nome di Elvis, organizzano eucarestie a base di barbiturici. La congrega è guidata da un numero imprecisato di Apostoli che avrebbero avuto l'onore, in vita, di suonare con Presley. Solo costoro, e i Discepoli da loro designati, hanno la possibilità di simulare la Sacra Rinascita impersonando Elvis ed indossando alcuni abiti di scena originali, trafugati od ottenuti in vario modo. Tutto ciò può avvenire soltanto in occasione di festività rigidamente prestabilite.-
La casa discografica non ha mai preso posizione riguardo alla presunta setta.

martedì 7 agosto 2007

Biografie Potenziali: R.I.P.#2

Il cadavere attribuito ad Hector Luis Belial è stato ritrovato nel Dicembre 2006 presso uno degli scantinati della fallita industria chimica Chenevard-Farben I.G.. L'edificio, sito alla periferia di Berlino, era stato raso al suolo da un incendio d'evidente origine dolosa, nonostante fosse abbandonato già da diversi anni.
L'unica parte del complesso a presentarsi intatta nonostante il rogo, in effetti, era l'ampia stanza blindata che era stata dimora, e forse galera, del Belial. Agli occhi dei soccorritori si presentava una sorta di loft sotterraneo, completo di tutto il necessario per la sopravvivenza di una persona, inclusa una sostanziosa riserva di alimenti durevoli, una biblioteca di testi in lingua italiana, un impianto stereo, una palestra, un televisore. La morte di Belial sarebbe avvenuta per soffocamento, in seguito alla distruzione dell'impianto di ventilazione.
In realtà, tuttavia, poche sono le certezze sull'identità di quest'unica vittima dell'incendio della Chenevard. Gli ex dirigenti dell'azienda si sono dichiarati del tutto ignari della presenza del giovane nell'edificio, benché tutto lasci presupporre che Belial avesse passato buona parte della sua esistenza chiuso nel sotterraneo, rimanendone imprigionato anche dopo la bancarotta della Chenevard.
L'inchiesta aperta dagli inquirenti berlinesi ha avuto un ampio impatto sull'immaginario collettivo, grazie anche alle fantasiose ipotesi sostenute dalla stampa internazionale. La più nota ricostruzione vedrebbe Belial come il figlio segreto del ricercatore italo-argentino Ferdinando De Villa, morto in circostanze misteriose nel 1987 mentre studiava gli effetti delle radiazioni sui superstiti di Chernobyl. Secondo altri, Belial sarebbe stato usato come cavia umana per crudeli esperimenti, il che spiegherebbe il riserbo mantenuto dalle autorità sull'autopsia del giovane (voci non confermate indicano che il cadavere presentava orribili ed innaturali deformità...).
Al di là di tali ipotesi più o meno fantascientifiche, di Belial rimangono alcuni documenti certi, e sono i suoi manoscritti: un numero non precisato di opere di finzione è stato ritrovato in quello che appare come il meticoloso archivio personale del misterioso defunto.
Saxophone Street Blues è la prima tra queste opere a raggiungere il pubblico italiano.

giovedì 2 agosto 2007

Biografie Potenziali: Medice Cura Te Ipsum

Ultimo rampollo di una dinastia italo-argentina, il ventenne Hector Luis Juan Amado de la Trinidad Obscura de Belial è largamente considerato la pecora nera di una famiglia dalla lunga tradizione nella medicina. Da sempre, infatti, le sorti della facoltosa discendenza di Augusto Belial erano legate a doppio filo con quelle dell'Hospital Italiano de Buenos Aires, senza contare le molte attività collaterali istituite in campo medico dai vari membri della famiglia. Il diseredato Hector Luis sarebbe, agli occhi dei parenti, doppiamente reo. Innanzitutto per aver interrotto la tradizione medica di famiglia, preferendo gli studi in lettere ("mi fa schifo il sangue", avrebbe dichiarato fra l'orrore dei parenti). Ed in secondo luogo per aver infangato il nome di famiglia denunciando col sarcasmo di vari articoli satirici certi presunti casi di malasanità, imputabili, a detta del giovane, proprio ai Belial e ai loro interessi.
"Il sangue di questa stirpe" ha dichiarato Hector Luis "va marcendo di generazione in generazione; con esso se ne va anche la capacità di impugnare un bisturi, andata perduta da almeno un paio di generazioni. Io non sono che un altro idiota in una lunga serie di incapaci e ladri, permettetemi almeno di essere l'ultimo!".
Causa dell'astio verso la famglia sarebbe la morte, nel 2003, di Alejandro Picar de Oliveira. L'amico d'infanzia del giovane Belial si sarebbe spento, a dire di Hector, proprio "per l'ingorda stupidità della mia famiglia, ne sia maledetto il nome." Fuggito in Italia, Belial non ha vita facile, ma trova conforto, ancora una volta, nella stesura di romanzi.

Biografie Potenziali: L'asin drome

Hetcor Lius Bleial soff rediun'astrana form adidididislessia. Mloti scirottori, odop ave 'rterminato un roman zorima n gono accorto di dee ere st4nope rore afiassrei flolgio bia .ncoBelial, hal oirnrtnoc, avré bbemo tili$$me eidee, finto rppe, forse, ma kwal che scherzo! delde stinogli "M"pedisce di formula + re le arpole cor rettamente. IL rrettocore auto-matique d'iWord(TM) non ha juta. I me, dici? non osno han kòrar riva tiad un adiagonsi, Vista(TM) le vidente di Fico ltà accomuni care coni lpaz jente... Ilcon sigilio a L l'Ettore èqquel Lodi gode redi Sacsofòn Stritbluss: potereb be "S"re lul timo skritt ocompren sibille dibellial...

martedì 31 luglio 2007

Biografie Potenziali: Pessoa

Fra gli innumerevoli eteronimi a cui diede vita Fernando Pessoa, Luis Belial è forse il più oscuro, certamente il meno noto. Confinato fino ad oggi nella zona grigia degli inediti del maestro portoghese, Belial avrebbe firmato solo pochissimi componimenti, estremamente ermetici. Pessoa li riporta a margine di certi taccuini particolarmente consunti, di difficile decifrabilità anche per i più esperti esegeti dell'opera poliedrieca del portoghese. Da queste frammentarie notazioni apprendiamo che il Belial, pittore nello splendore decadente della Parigi della belle époque, fu a lungo perseguitato dalla singolare maledizione di veder morire le persone che ritraeva. Costretto dalle tragiche circostanze ad abbandonare la pittura, l'artista avrebbe trovato rifugio nell'oppio, nell'assenzio e nella poesia, nient'altro che "insipidi palliativi" che non leniscono la morte della sua musa.
Pronipote del ritrattista maledetto, Hector Luis Belial è nato a Milano nel 1987, e, contrariamente all'avo, sembra favorire la letteratura alle arti figurative...

domenica 29 luglio 2007

Biografie Potenziali: Quadrophenia

Hector Luis Belial, nato a Brighton nel 1987, vive rinchiuso in un ospedale psichiatrico fin dal 2004, anno in cui fu recuperato in fin di vita dopo che si era gettato da una scogliera sulla sua Vespa cromata del '64. Secondo i medici, Belial soffre di una scissione dell'io in personalità multiple, che lo portano spesso a combattere violenti scontri (anche fisici) con se stesso. Secondo una poco attendibilie autoanalisi del paziente, le personalità in conflitto sarebbero quattro:
- Un lunatico sanguinario, con tendenze suicide
- Un romantico tendente alle crisi mistiche
- Un ipocrita bugiardo, amante del vizio
- Un tipo deciso, dotato di notevole autostima
Ci sarebbe infine una quinta personalità: quella di uno scrittore e romanziere dalla fervida fantasia, convinto di aver inventato gli altri quattro. I romanzi di Belial sono, inevitabilmente, corali.

Biografie Potenziali: Jailhouse Rock

Primo di quattro fratelli, Hector Luis Belial nasce a Denver nel 1987, ma la maggior parte dell'infanzia la trascorre a Boulder, sempre in Colorado. Abile muratore, alcolista e giocatore impenitente, uomo violento e saturnino, Belial trova, nel 2005, la sua strada verso San Quintino (il carcere). Condannato per un omicidio accidentale durante una rissa, Belial si trova a dividere la cella con Alan Smithee, ex sceneggiatore e regista di Hollywood, ora ergastolano. L'amicizia con Smithee si rivela fruttuosa: avendo dichiaratamente assistito alla stesura "dei più merdosi copioni di tutti i tempi", l'attempato cineasta vanta una certa esperienza su come una storia non va narrata, esperienza che non esita a condividere con il compare di prigioni. Belial trova nella scrittura una "decente alternativa al nonnismo, alla masturbazione e al suicidio", ma non riesce purtroppo a completare la stesura del suo primo romanzo prima della morte di Smithee, avvenuta nell'Aprile del 2006. Alcatraz, casa editrice losangelina specializzata nella pubblicazione di epistolari carcerari, pubblica Saxophone Street Blues nel dicembre dello stesso anno. Meno di un anno dopo, le edizioni Las Vegas distribuiscono l'opera prima di Belial in Italia, nella traduzione di Nicola Fante.

venerdì 27 luglio 2007

Biografie Potenziali: Casino Royale

Hector Luis Belial ha dedicato buona parte della sua vita alle carte da gioco. Inizia ad organizzare piccole scommesse fin dai giorni di scuola, passando presto dalle partite con i compagni di classe a quelle con i loro padri. Assiduo frequentatore delle bische milanesi e brianzole, l'appena diciottenne diventa presto famoso per i suoi molteplici travestimenti che gli consentono di spennare un consistente numero di "polli" senza mai esporre la propria identità. Riesce infine a portare a segno il "colpo grosso", ripulendo, complici altri due gamblers, un noto rampollo dell'imprenditoria torinese. Esportato il consistente bottino in un conto alle Cayman, decide di trasferirsi anch'egli a George Town, dove vive in un agiato esilio, svolgendo l'attività di croupier presso un prestigioso casinò locale. Quando non si dedica al gioco d'azzardo, Belial scrive; ma anche questa, in fondo, non è che un'altra delle sue scommesse.

mercoledì 25 luglio 2007

Biografie Potenziali: Dis Revolusciòn is Feisles

Hector Luis Belial è lo pseudonimo usato da un collettivo di cinque narratori attivi dalla fine del secolo XX. Prima della pubblicazione del romanzo Saxophone Street Blues, il nome di Belial era stato usato per firmare irriverenti azioni di protesta, come l'invio di un petardo inesploso alla redazione di Striscia la Notizia nel 2004 e la ripetuta, simultanea pressione di tutti i citofoni della questura di Bologna (con immediata fuga dell'esecutore materiale del misfatto) perpetrata per cinque giorni consecutivi nel Febbraio 2006. Il collettivo sostiene l'editoria ecosostenibile, il prestito bibliotecario gratuito, la proibizione degli OGM, l'uso di carta igienica riciclata negli uffici pubblici, le note biografiche pretenziose e le illustrazioni della Cina maoista. Si oppongono invece al protagonismo dello scrittore come star, al copyright, ai fumetti di Topolino, alla nuova 500, alle major della musica del cinema e dell'editoria (per le quali però non disdegnerebbero di lavorare), etc.

martedì 24 luglio 2007

Biografie Potenziali: ...ma qualcuno deve pur farlo.

Hector Luis Belial, classe 1987, ha svolto i più sporchi lavori nell'ambito della carta stampata. Le sue prime creazioni sono poemetti alimentari che esaltano, in rima baciata, la croccantezza e la fragranza dei prodotti della nota industria paterna; vengono pubblicati, per diversi anni, sul retro di diversi tipi di pacchetti di patatine – ben prima del celebre spot di Siffredi. Durante la sua adolescenza, Belial rinnegherà più volte quegli accurati, infantili endecasillabi commestibili, decidendo di allontanarsi dalle orme paterne per lavorare ad un giornale. La sua prima mansione, purtroppo, non va al di là della consegna mattutina dei pacchi di quotidiani; ma il nostro non si perde d'animo, e ben presto riesce ad ottenere l'incarico, pur non retribuito, di sostituire un redattore di salute cagionevole nella redazione dei necrologi. Condensare in poche righe la parte mirabile della vita di un uomo e l'incommensurabile dolore di innumerevoli familiari affascina oltremodo l'aspirante cronista: in pochi anni Belial diventa biografo di varie starlette, lavorando ovviamente come negro (il termine ghostwriter, per quanto affascinante e politicamente corretto, non è che un eufemistico anglicismo). Contemporaneamente corregge bozze per uno studio legale e inventa volantini pubblicitari per l'attività (semiclandestina) di barbiere avviata da un amico. Nel 2007 esce il suo primo romanzo, Saxophone Street Blues. Evidentemente Belial non è mai stanco di scrivere porcherie...

Biografie Potenziali: Cabaret Macabre

Hector Luis Belial nasce a Londra nel 1987. Ad iniziarlo al rock è il padre, fanatico dei Pink Floyd fin da quando, studente undicenne della Islington Green School, si era trovato a cantare nel coro di "Another Brick in the Wall, pt.2". Quindicenne, Belial fonda assieme al fratello maggiore i "Cabaret Macabre", band di cui è bassista e principale compositore dei testi. Il sound dei CB viene descritto dallo stesso Belial come "un furioso Honky Tonk meccanico con incursioni funk su base elettro-glam"; stando al fratello Liam invece la band sarebbe "un improbabile mix tra Roxy Music e Joy Division". L'improvvisa morte della cantante e front-woman Claire DeLune durante il tour europeo del 2004 sconvolge tuttavia le sorti della formazione, immediatamente sciolta. Belial scompare, dopo aver giurato al fratello che non toccherà mai più uno strumento musicale in vita sua. Vive per un anno come clochard, girando in autostop Francia ed Italia. Attualmente conduce una vita modesta a Milano, lavora come commesso, scrive romanzi e si tiene lontano da luci (ed ombre) del palcoscenico.

lunedì 23 luglio 2007

Biografie Potenziali: Memento

Hector Luis Belial viene ripescato nel luglio del 1999 al largo di Lampedusa. Scampato per miracolo all'annegamento, ha tuttavia perduto più di una vita. La polizia infatti non riesce a risalire all'identità del giovane naufrago, che soffre di una precoce amnesia anterograda. Belial passa i successivi anni della sua vita in un istituto psichiatrico a Milano, dove il suo caso diviene oggetto di dispute accademiche tra luminari, senza che tuttavia si trovi una soluzione al disturbo. Su suggerimento dei medici, Belial inizia a scrivere, creandosi dapprima una memoria di carta del proprio presente, e poi sforzandosi di tradurre in lettere quel che nel sonno riaffiora dal proprio passato.
Ma per Belial, come d'altronde per gli uomini, è ormai impossibile distinguere tra ricordo e sogno; ed ogni volta che si risveglia dal suo sonno amnesico è un uomo diverso, o, per lo meno, le note biografiche sul proprio passato cambiano radicalmente. Nascono così le sue biografie potenziali, che, pur non restituendo all'uomo il proprio passato, sono il primo passo verso un potenziale futuro. Quello di inventore di narratore.

venerdì 20 luglio 2007

Biografie Potenziali: Danse Macabre

Hector Luis Belial nasce nel 1987 a Parigi. Può vantare una documentata discendenza da Belizarde de Homem-Christo, noto mistico, astrologo e profeta apocalittico. Belizarde bruciò sul rogo a Santiago di Compostela nel 1487, accusato di redigere vangeli apocrifi, di partecipare a rituali orgiastici sotto la forma di un caprone e di essere lo "schiavo prediletto di Belzebù e Belial".
Iniziato fin da giovanissimo agli oscuri scritti dell'avo, Hector Luis Belial ha sviluppato una precoce passione per il macabro, e la sua ampia collezione di memento mori è famigerata in tutta Europa. Nonostante questo, le accuse che, nel 2005, lo volevano regista di uno snuff movie si sono dimostrate infondate. Attualmente dimora a Milano, zona Cimitero Monumentale.

giovedì 19 luglio 2007

Biografie Potenziali: Robot Rock

B.E.LI.A.L. (Biologically Enhanced LIterary Algorithmical eLaborator) è il nome in codice di un elaboratore sviluppato dalla Tivoli Microcomputers con la collaborazione dell'IBM. Il suo creatore, Dr. Faustus, lo descrive come "macchina per creare opere di finzione letteraria". Il primo risultato di una ricerca durata vent'anni è il romanzo Saxophone Street Blues, sintetizzato da Belial nel 2007.
"L'architettura di Belial", spiega Faustus, "è basata su tessuti cerebrali biologici allevati in vitro e collegati ad un elaboratore elettronico." Somministrando a questo cervello ibrido una serie di opere di finzione di vario genere (principalmente romanzi, film e musica, prontamente convertiti in stimoli binari), Belial attua una sintesi guidata da una serie di algoritmi estrapolati dalle più varie meccaniche narrative. "Dal punto di vista scientifico, si tratta di una conquista storica. Da quello letterario, è la dimostrazione definitiva che non è necessario inventare niente, per scrivere un romanzo. Quanto si poteva scrivere è già stato scritto nel corso di millenni di letteratura e finzione. Un romanzo d'oggi non può essere altro che la sintesi di topos già esplorati da autori del passato. Un giorno, arriveremo a costruire una Macchina in grado di sintetizzare ogni topos concepibile in un'unica opera di finzione, ottenendo così il Romanzo definitivo."
E festeggiando così il funerale della letteratura, aggiungiamo.

Biografie Potenziali: R.I.P.#1

Hector Luis Belial è morto a Port-au-Prince nel Dicembre 2006. A soli diciannove anni, è stato stroncato da una vita di eccessi, che l'aveva precocemente portato ad esplorare i più disparati angoli del mondo - e dell'animo umano.
Nato a Venezia, si imbarca clandestinamente su un mercantile il giorno del suo quattordicesimo compleanno. Non farà più ritorno in Italia. Poche sono le certezze sui suoi ultimi cinque anni di vita. Sappiamo che viaggiò continuamente, in maniera ossessiva, imbarcandosi come marinaio, passeggero o, più spesso, profugo. I molti nomi falsi dietro i quali si nascondeva non gli risparmiarono occasionali, brevi soggiorni presso le più esotiche colonie penali.
Morendo, lascia una serie di quaderni neri riempiti compulsivamente di poesie e romanzi abbozzati. Saxophone Street Blues è la prima opera ad emergere dal caotico carteggio attribuito a Belial.

Biografie Potenziali: Faust Wannabe

Hector Luis Belial, da quando vide la luce nel 1987, non ha combinato molto di buono. Né molto di cattivo, il che forse è ancora peggio. Qualcuno disse che chi scrive romanzi lo fa perché è troppo debole per trattenersi. Belial trova che questa descrizione gli cada a pennello. Ama il blues, anche per via di quelle storie di chitarristi che andavano ad un bivio, la notte, per vendere l'anima al diavolo in cambio del talento. Se andate a quel bivio incontrerete Belial, fermo ad aspettare il diavolo, che però non è ancora arrivato.

Biografie Potenziali: Postmodernismo Radicale

Poiché credo nella morte del romanzo, e nella morte dell'autore, è chiaro che per me scrivere una nota biografica non ha alcun senso. Così come non ha senso cedere alla tentazione di definire Saxophone Street Blues "postmoderno": è più che evidente che il postmodernismo non esiste, né come genere, né tantomeno come corrente letteraria. Poiché, però, chi nega pone, quanto scritto finora non fa che dimostrare indirettamente che io sono Hector Luis Belial, nato nel 1987, autore del romanzo postmoderno intitolato Saxophone Street Blues.*
*assistiamo qui, dal punto di vista metaletterario, ad un doppio paradosso carpiato. L'autore non solo sostiene la propria inesistenza, ma arriva a confutare la sua stessa tesi per il semplice fatto di averla enunciata.

Biografie Potenziali: British Psychedelia

E' orribile che voi mi consideriate Hector Luis Belial, nato nel 1987 e per di più autore di romanzi. Mi sento pertanto fortemente in obbligo di render chiara l'idea che io non sono qui. E' piuttosto evidente, invece, che io sono te, come tu sei me: io sono, fortissimamente, il Tricheco. Solo una persona con una catena eschimese, ho tatuato tutto il mio cervello... Non vi mancherò? Non vi mancherei affatto?

Biografie Potenziali: The Blues Run the Game

Hector Luis Belial nasce nel 1987 a Buenos Aires, da famiglia italiana. All'età di 11 anni, un incendio colpisce l'aula della scuola elementare che frequenta, uccidendo molti dei suoi compagni di classe e ferendolo. Durante i mesi di convalescenza, guarisce dai mali dell'incidente, ma contrae una malattia inguaribile: la passione per la letteratura. Sette anni dopo, l'assicurazione gli concede un rimborso di circa 100.000 euro. E' quanto basta per attraversare l'oceano, e cominciare una nuova vita. Lontano dai fantasmi. Attualmente vive e studia a Milano.

Biografie Potenziali: The Boy from Hollywood

Hector Luis Belial nasce nel 1987 a New York, da famiglia italo-argentina. A soli tre anni partecipa come comparsa alle riprese di "Quei Bravi Ragazzi", esperienza che lo segnerà profondamente.
Nel '96 rimane coinvolto in una sparatoria. Gravi le conseguenze, fra cui la perdita dell'uso della gamba sinistra. Inizia per lui un lungo periodo di esilio dagli Stati Uniti. Trascorre gli anni successivi tra Buenos Aires, Parigi e l'Italia, stabilendosi infine a Milano. Attualmente è iscritto all'Università degli Studi di Milano.