Belial coltiva, tra gli altri, il vizio della scrittura. Ha scritto i romanzi Saxophone Street Blues (2008, Las Vegas) e Making Movies (2009, Las Vegas).

domenica 14 ottobre 2007

Biografie Potenziali: Compleanni, Puntata III½


Abbiamo lasciato il Belial nel mezzo di un'odissea transoceanica e lo ritroviamo, quattro anni dopo, precoce cinefilo/satanista nella più insignificante scuola elementare della provincia italiana. Ma cos'è successo tra il 1988 e il 1992, ovvero nel periodo che dovrebbe, seguendo la più basilare logica narrativa, contenere le Puntate III, IV e V???
Le spiegazioni (potenziali) sono, naturalmente, le più svariate. Ne riportiamo, qui, soltanto alcune tra le più improbabili.

1. La Clinica. Colto da un malore oscuro, ma non improbabile viste le località visitate nei primi mesi di vita, l'infante Belial viene ricoverato presso una clinica privata di Singapore. L'idilliaca facciata neoclassica nasconde però, perfino agli occhi dietrologi dei genitori del bimbo, una storia alquanto raccapricciante. Fondata nel 1947 da Helmut Kurtz, criminale di guerra e collezionista di souvenir organici del III Reich, l'esotica clinica diviene presto famosa per il commercio d'organi, gli aborti illegali e, ben prima di Casablanca, per gli interventi sperimentali per il cambiamento di sesso. L'erede di Kurtz, Helmut II, lascia però decadere la fiorente attività avviata dal padre, che diviene un ricettacolo di miliziani feriti e spaccio di medicinali rubati agli aiuti umanitari. In questo gradevole ambiente, Belial viene sì curato dal suo male, ma anche strappato agli ignari parenti ed immesso nel mercato di bambini diretto in Europa. Di qui l'arrivo in Italia, la rocambolesca fuga dagli aguzzini ed infine l'adozione da parte di una famiglia della piccola borghesia.

2. Alien. Trovandosi coinvolto in un violento fortunale, il padre di Belial dirige la già infortunata imbarcazione verso la più prossima traccia di terraferma. Disgraziatamente, con questa manovra la famiglia oltrepassa i malfamati confini del Triangolo delle Bermuda. Il Belial, in seguito, ricorderà piuttosto nitidamente un portentoso maelstrom in cui navi fantasma danzano in un macabro circolo, fiammeggianti di fuochi fatui. Al centro, un'abbagliante colonna di luce ascendente, di una tranquillità sovrumana nella tempesta. Non è facile immaginare cosa accadde alla famiglia del Belial, dopo che venne ingurgitata dalla misteriosa luce. Nel 1990, una donna fu ritrovata in fin di vita nel deserto del Nevada, con addosso abiti di strana foggia ed il nome di Belial tatuato sulla spalla sinistra. Tuttavia, la donna si è da allora espressa esclusivamente in un linguaggio incomprensibile, non contemplato nella lista di lingue umane naturali note ai linguisti, rendendo impossibile ogni ricostruzione del suo passato ed ogni eventuale legame col Belial. L'arrivo dell'infante in Italia, sempre nel 1990, non è meno misterioso; non è però improbabile che, durante gli anni trascorsi al di fuori di questo pianeta, alcune alterazioni siano avvenute nell'organismo e nella mente di Hector Luis Belial...

3. The Great Escape. Giocando a scavare la sabbia sul lato selvaggio di una nota spiaggia tropicale (mentre i genitori progettano una frode aggravata ai danni di un facoltoso banchiere), il giovane Belial rinviene un cofanetto stagno contenente un portafogli in coccodrillo. Che in seguito si scoprirà appartenere all'ormai galeotto Olaf Oscorp, imprenditore di Uppsala noto per aver fondato, e fatto fallire in modo fraudolento, una colossale software-house, nonché protagonista del chiacchierato schianto sulla spiaggia di Malibu in cui andò distrutto l'unico esemplare al tempo prodotto della Bugatti EB110 GT.
Nonostante la dura condanna e la conseguente incarcerazione, Oscorp non aveva mai rivelato l'ubicazione del danaro sottratto con la sua clamorosa froda. Ma questo pirata dei tempi moderni, sciupatore di femmine e di yacht, non era stato poi così originale, nel seppellire su un'isola (semi)deserta la mappa del proprio tesoro.
Una volta forzato il cofanetto, per i genitori di Belial non fu difficile accedere ai pochi milioni di dollari sopravvissuti agli esasperati fasti della vita di Oscorp. Risolti i problemi finanziari, i genitori di Belial non avevano però cessato di essere ricercati per una notevole lista di azioni di scarsa legalità. Era necessario sparire, e la madre di Belial suggerì di farlo nel modo meno semplice, ma certamente più efficace: tornare a vivere nel vecchio mondo, diventando un'anonima famigliola lavoratrice, apparentemente perbene ed al di sopra di ogni sospetto. Per qualche anno la cosa sembrò funzionare... una vita con tutti i conti saldati. Meno uno: quello con la mala di Uppsala...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao! Ma quella che vedo è la copertina del tuo libro? Grande! Ci si avvicina al grande debutto allora...incrocio le dita!
Ciao Chris

Hector Luis Belial ha detto...

Eh sì, abbiamo in anteprima il layout della copertina di Saxophone Street Blues (courtesy della nostra grafica Chiara!). Intanto Gennaio si avvicina...