Belial coltiva, tra gli altri, il vizio della scrittura. Ha scritto i romanzi Saxophone Street Blues (2008, Las Vegas) e Making Movies (2009, Las Vegas).

martedì 24 luglio 2007

Biografie Potenziali: ...ma qualcuno deve pur farlo.

Hector Luis Belial, classe 1987, ha svolto i più sporchi lavori nell'ambito della carta stampata. Le sue prime creazioni sono poemetti alimentari che esaltano, in rima baciata, la croccantezza e la fragranza dei prodotti della nota industria paterna; vengono pubblicati, per diversi anni, sul retro di diversi tipi di pacchetti di patatine – ben prima del celebre spot di Siffredi. Durante la sua adolescenza, Belial rinnegherà più volte quegli accurati, infantili endecasillabi commestibili, decidendo di allontanarsi dalle orme paterne per lavorare ad un giornale. La sua prima mansione, purtroppo, non va al di là della consegna mattutina dei pacchi di quotidiani; ma il nostro non si perde d'animo, e ben presto riesce ad ottenere l'incarico, pur non retribuito, di sostituire un redattore di salute cagionevole nella redazione dei necrologi. Condensare in poche righe la parte mirabile della vita di un uomo e l'incommensurabile dolore di innumerevoli familiari affascina oltremodo l'aspirante cronista: in pochi anni Belial diventa biografo di varie starlette, lavorando ovviamente come negro (il termine ghostwriter, per quanto affascinante e politicamente corretto, non è che un eufemistico anglicismo). Contemporaneamente corregge bozze per uno studio legale e inventa volantini pubblicitari per l'attività (semiclandestina) di barbiere avviata da un amico. Nel 2007 esce il suo primo romanzo, Saxophone Street Blues. Evidentemente Belial non è mai stanco di scrivere porcherie...

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